Buccinasco, inaccettabili le parole di Rocco Papalia

Pubblicato il 26 maggio 2021 • Legalità

Durante la trasmissione televisiva Mappe criminali, l’uomo definito uno dei più potenti boss della ‘ndrangheta, ha negato l’esistenza dalla mafia a Buccinasco, ha ribadito che non chiederà scusa alla comunità per i delitti commessi e ha addirittura detto che il sindaco dovrebbe andarsene  

Buccinasco (26 maggio 2021) – Un attacco allo Stato, al Comune, all’Istituzione che rappresenta la comunità di Buccinasco, il sindaco Rino Pruiti. Parole inaccettabili pronunciate da Rocco Papalia, definito uno dei più potenti boss della ‘ndrangheta, tornato a Buccinasco dopo aver scontato 26 anni di carcere per reati di associazione a delinquere, droga, armi, sequestri, omicidio. 
Ieri su TV8 Papalia è stato intervistato dal giornalista Daniele Piervincenzi nella sesta puntata della trasmissione Mappe Criminali. 

Le parole di Rocco Papalia: “Sa cosa ha detto il sindaco? Che io devo chiedere scusa alla cittadinanza di Buccinasco. Io ho fatto più di lui perché io ho costruito mezza Buccinasco, con i mezzi miei, di scavi e movimento terra… Se c’è qualcuno che se ne deve andare, deve essere lui”. 
“Quindi è inutile che dice mafia, mafia. Poi dice la mafia a Buccinasco ha perso. La mafia a Buccinasco ha perso perché non è mai esistita
”. 

“Sono parole inaccettabili – afferma il sindaco Rino Pruiti – non possiamo che rifiutarle e non possiamo pensare di poter continuare a vivere accanto a un personaggio simile. Scriverò al Prefetto di Milano perché a Buccinasco la ferita è ancora aperta e le minacce di Papalia non fanno che gettare benzina sul fuoco. Non rinnega il suo passato, non chiede scusa per i reati per cui è stato condannato in via definitiva, addirittura rivendica di aver fatto per Buccinasco più delle istituzioni. È un nuovo attacco allo Stato e lo Stato deve reagire”. 

Papalia ha scontato 26 anni di carcere fino al 2017. Tornato a Buccinasco, ha minacciato giornalisti e violato il regime di libertà vigilata e per questo ha soggiornato due anni in una casa lavoro per decisione del Tribunale di Sorveglianza perché considerato socialmente pericoloso. 
Oggi vive nella stessa palazzina di via Nearco dove lo Stato ha confiscato alla sua famiglia due appartamenti, due box e una taverna, da anni destinati a un progetto per minori. Come è noto, rivendica l’uso del cortile che si affaccia sui box confiscati, dati in uso al Comune: la sua sfida allo Stato continua, tanto da portare il Comune in tribunale. 
La decisione avverrà il 17 giugno, data della nuova udienza

“Come ho ribadito più volte – conclude il sindaco Rino Pruiti – ci opponiamo a questa richiesta indecente. Dopo le parole di ieri sera, risulta ancora più evidente l’impossibilità di una convivenza con questo personaggio che ha avuto il coraggio di dire che il sindaco, quindi l’istituzione che rappresenta la comunità di Buccinasco, deve andarsene. Lo Stato tuteli Buccinasco”. 
 


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